A margine del recente articolo di Giovanni Boccia Artieri si è aperto su più fronti un confronto piuttosto accesso rispetto alla chiarezza per l’utenza della differenza tra Spot Us e SpotUs.it. Etica, onestà intellettuale sono state le parole usate per richieste di una maggior chiarezza effettuate da alcuni addetti ai lavori ai referenti di Spotus.it. La mia posizione al riguardo è stata espressa all’interno del dibattito.
Quasi contemporaneamente si dava risalto ad una iniziativa del settimanale diretto da Giovanni De Mauro che è assolutamente identica a quella che “The Economist” ha realizzato da tempo.
Sono due esempi, tra i più recenti, della dipendenza da modelli e idee del mondo anglosassone trasversale al mondo dei media e della comunicazione nostrani. Segnali di una povertà di azione, di scarsa [pro]positività, che, su queste basi, rende davvero difficile guardare l’orizzonte.
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per ovvi motivi (sono responsabile di Youcapital.it) non intervengo su Sputass ma è molto bella l’ iniziativa di Internazionale, di cui non avevo letto (mea culpa) ma ringrazio “il Giornalaio” per averla riportata.
Sulle difficoltà di individuare modelli autonomi concordo pienamente. E’ peraltro importante osservare che l’ imitazione di un modello o la sua riproposizione “geolocalizzata” porta anche ad una sua revisione e, al fine, alla nascita di un prodotto diverso.
Per quanto riguarda Youcapital.it, proprio in virtù delle differenze di quella che i sociologi statistici definiscono “popolazione di riferimento” nella realizzazione delle survey, che gli esperti di marketin individuano in segmenti e frazioni varie del mercato, il risultato che ne sta uscendo è un modello molto diverso da quello preso a spunto.
La ricerca del confronto e del dialogo, portando gli autori a contatto con le comunità di riferimento, è senza dubbio una delle componenti importanti di questo processo di differenziazione.
Youcapital.it, come previsto nello statuto dell’ Associazione Pulitzer che lo propone, mantenendo la sua vocazione “crowdfundistica” sta assumendo sempre più le forme di un laboratorio di sperimentazione della comunicazione non-profit.
Caro Antonio,
Grazie per l’attenzione ed il chiarimento.
Come ci siamo detti ieri spero di proseguire il confronto di persona alla prima occasione.
Quello di cui parli è proprio la differenza che passa tra il benchmarking e la pura “scopiazzatura”, processi, come noto, ben distinti.
L’iniziativa di Internazionale seppur apprezzabile è la fotocopia di quella del settimanale anglosassone nella forma e nella sostanza.
In bocca al lupo con You Capital che seguo dalla nascita attraverso Antonella Beccaria seppur con minor vicinanza di quella che desidererei per problemi di tempo.
A presto.
Pier Luca
Mi dispiace molto leggere da te, Pierluca, queste parole. Rispetto le opinioni di tutti, anche espresse attraverso una campagna denigratoria verso Spot Us Italia che davvero non ci meritiamo.
Io sono convinto che gli utenti, i cittadini, i giornalisti, siano in grado di valutare e scegliere secondo le proprie opinioni e sensibilità, e, da ingenuo, continuo a pensare che sperimentare sia sempre meglio di rimanere inerti spettatori, in tutti i campi.
Federico credo che tu abbia frainteso, o forse mi sono spiegato male io. Segue mail.
Buona giornata.
Pier Luca